Che vuoi scrivere, che vuoi pensare, che il presidente del consiglio non fa un cazzo per te perché occupato a farsi i cazzi suoi, ad andare a vedere le partite, a fare show da cabaret che non farebbero ridere neanche una cazzo di iena, a infamare qua e là? Vuoi dire che ti aspetteresti che almeno una volta, non tutti i giorni, ma una volta sola parlasse di te che hai 30 anni e non hai un lavoro, non hai un quattrino? Vorresti che parlasse di te e del tuo futuro inesistente invece di ridere delle sue stesse barzellette di merda, di parlare di troie di sedici anni, di magistrati e cancri? Non pensi che sia il caso di lasciar perdere tutto, mandare tutti a fanculo? Tutta questa gentaglia inutile. Tutta questa gentaglia inopportuna. Queste gente senza faccia, senza palle, senza. Tutta gente senza. Gente che nega il tuo diritto, che nega l’evidenza: gente che sogni di prendere a cazzotti in faccia fino allo scricchiolio finale di qualche ossa vitale. Cosa vorresti, tu? Gente che si trincera dietro un simbolo, dietro un titolo, dietro una colonna: gente che non merita di essere dove sta. Cioè, sul pianeta terra. No, caro mio, il tuo pacifismo cacciatelo in culo. Io, per quello che mi riguarda, mi sono rotto le palle del tuo pacifismo. Io voglio vedere questa gente pagare e soffrire. Ecco quello che voglio io. E tu, cosa vuoi? Tu e il tuo cazzo di Marthin Luther King, tu e il tuo cazzo di Gandhi, tu e la tua cazzo di bandiera dai mille colori. Tu e il tuo fottuto articolo 11. Tu e il tuo salviamo il pianeta, salviamo i bambini, salviamo le balene, i panda, la torre di Pisa. No, amico mio, ti sbagli. Gesù Cristo cacciò i mercanti dal tempio a calci in culo, non gli mandò un invito scritto, non pregò per loro. Forse dopo. Forse, se rimane tempo, dopo.