lunedì 27 luglio 2009

APPUNTI

Ci hanno raccontato per anni, costruendo l'immagine di un Berlusconi che evidentemente non è reale, che il Berlusconi è un MACHO, UN PLAYBOY.
Il termine più usato, forse perché più raffinato, è: SEDUTTORE.
Abbiamo le prove che le tecniche di seduzione del Berlusconi si fermano all'ostentazione del proprio potere e della propria ricchezza, spesso molto al di là della legge (infrangere la quale diventa un'ulteriore dimostrazione di potenza guappesca).
Quindi, la tecnica seduttoria del Berlusconi è una favole. In realtà, è un uomo molto (troppo) potente che sfama il suo ego cannibale attraverso pavoneggiamenti e bocche aperte per lo stupore, certo, ma a pagamento. Tanto per non rischiare.

Tanti si chiedono se far ascoltare non le registrazioni non sia tutto sommato esagerato. In un paese normale non ci sarebbe bisogno di farlo, perché in un paese normale Berlusconi sarebbe in galera.
Perché è importante pubblicare quei documenti?
Non per voyeurismo. Non solo almeno. È importante perché quei documenti dimostrano che Berlusconi e il suo avvocato Ghedini hanno mentito in modo deliberato e volontario, ricorrendo a varie versioni che smentivano le precedenti a seconda dell'interlocutore.
Il fatto è questo: chi alle elementari, o alle medie, non aveva un compagno di classe che s'inventava stronzate dalla mattina alla sera? Tutti ce l'hanno avuto, e tutti hanno avuto un giudizio negativo su di lui, perché le nostre relazioni si basano fondamentalmente sulla nostra CREDIBILITA'. Anche questo in un paese normale.
Da noi, anche il toccare con mano non produce effetti. Ma di fronte a tali fatti, non si può più usare la formula del "presunto". Così si sono svolti i fatti, e la scelta di mantenere al proprio governo un bugiardo sessuomane corrotto è una scelta consapevole, non un dubbio ragionevole.

Ultimo atto: CORRUZIONE.
La corruzione esiste da sempre, e sempre esisterà. Si sente dire da ogni parte: questa vicenda non ha rilevanza penale. Discutibile, credo, ma irrilevante.
Perché se prendiamo il fatto da un'altra angolazione, non possiamo parlare di fatti privati (anche se la "morale doppia" è piuttosto spregevole, ma il male minore ad oggi). Non possiamo farlo perché quelle prostitute pagate profumatamente hanno ottenuto posti nelle liste per le elezioni a vari livelli: dunque, chi concede favori sessuali in cambio di incarichi o ruoli, soprattutto pubblici, non si configura come corruttore? E chi si fa corrompere, non è un corrotto?

La vicenda, come sempre, è stata trattata in modo confuso. E ovviamente non in modo colposo, ma volontario.
Quando si parla di deriva autoritaria, si intende proprio questo: è lesa la libertà del cittadino perché vengono violati i suoi diritti ad essere informato in modo completo e corretto. Se la maggior parte degli organi di informazione, soprattutto le tv, non solo non accennano a questi fatti (ed anzi li etichettano come gossip, parola di direttore Minzolini), ma anzi ne danno una lettura che mira a rinforzare l'immagine del presidente del consiglio, allora no. Qualcosa non va.
Il ruolo dell'informazione non è solo quello di informare, ma anche quello di far pensare: il tutto, però, in modo onesto, non viziato, non inquinato da interessi diretti.
Ma per assolvere a questo ruolo, l'informazione dovrebbe avere credibilità. Perché, senza credibilità, si diventa come quel compagno delle elementari che tutti deridevano e chiamavano IL CAZZARO DELLA SITUAZIONE. Poi magari il cazzaro diventa premier. E le cazzate diventano verità, come per magia. Una magia, un'illusione: l'illusione catodica.

martedì 21 luglio 2009

DIFFERENZE


Sapete qual è la differenza tra i sondaggi di cui parla Berlusconi e quelli che commissiona Repubblica? Che per fare i secondi bisogna telefonare alle persone.

venerdì 3 luglio 2009

INDOVINA CHI


"Parla di Costituzione e ignora le leggi, inventa sondaggi di popolarità e assicura: molti alleati".

No, non si sta parlando di chi pensate voi. Anche se ci sono analogie importanti. Lo ha detto Micheletti, il golpista dell'Honduras. Di origini italiane. Territorialmente parlando. Politicamente, invece, si pone a metà tra Arcore e Corleone.