venerdì 30 luglio 2010
Sento puzza di qualcosa
giovedì 29 luglio 2010
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martedì 27 luglio 2010
venerdì 23 luglio 2010
Libertà sì, ma anche professionalità
Che Dio mi fulmini, ma io sono d’accordo con questo comma specifico della stupenda e libertaria legge Bavaglio. Ieri sera, a Linea Notte, l’ottima Giovanna Botteri ha raccontato cos’è successo negli Usa: un blog ha riportato una frase di una funzionaria (di colore) del governo americano per il settore dell’agricoltura. La frase era: “Non ho dato i soldi a quell’agricoltore perché era bianco”. La Fox ha scovato la notizia/filmato su questo blog e l’ha rilanciata. In pochissimo anche le altre emittenti hanno amplificato il tutto, si è creato un caso che ha costretto la funzionaria a dimettersi. Anzi, è stata licenziata. Poi si è scoperto che quella frase era in un contesto del tutto differente e che, inserita nel discorso più ampio, aveva esattamente il senso opposto. Un’altra tv è andata a cercare l’agricoltore in oggetto che ha ribadito come quella funzionaria non solo era stata carina e gentile, ma che l’aveva aiutato e salvato, lui e la sua fattoria, dalla bancarotta.
In Usa si è così scatenato un dibattito sull’informazione seria. Beati loro che possono ancora fare dibattiti di questo tipo, avendone ancora alcuni vessilli di informazione seria. Il dibattito si incentra soprattutto sulla correttezza del controllo delle fonti, che per un giornalista segna la differenza tra il pubblicare una bufala, altrimenti detta minchiata, e il pubblicare una notizia.
Un blog ed un blogger possono pubblicare una notizia?
Secondo me, che sono giornalista, sì. Qui si parla di notizie, non di opinioni: quelle sono un’altra cosa. Ma se un blogger vuole giocare a fare il giornalista, non l’opinionista, il gioco deve rispettare alcune regole. Se per esempio io qui dico che un politico a caso è secondo me una testa di cazzo e che mi sta molto antipatico, io lo voglio dire, e nessuno mi può impedire di dirlo: se poi quello mi fa causa per diffamazione, c’ha ragione. Se io dico che un politico è bravissimo o che un’attrice è una gran gnocca, è sempre un’opinione; positiva, per cui non prenderò querele, ma un’opinione.
Se io dico che un politico prende mazzette e pubblico un resoconto bancario che lo dimostra sul mio blog, non è un’opinione. E’ una notizia. E se è una notizia interessa al pubblico: per questo è possibile (almeno in America succede, qui un po’ meno…) che venga ripresa dai media che la rilancino.
Se però la mia notizia è una cazzata, non posso dire: ok, scherzavo dai, non sono mica un giornalista…
Si capisce che qui la libertà non c’entra nulla; qui c’entra la professionalità e l’importanza dell’informazione che, oltre ad essere libera, deve essere anche vera. Magari dite voi, eh? Lo dico anche io.
Ritengo quindi che sia giusta la rettifica entro le 48 ore per i blog e i blogger che vogliono giocare a fare i giornalisti per quello che riguarda le notizie. Non credo sia un ostacolo che rischia di paralizzare i nuovi mezzi di comunicazione, come commentato dalla PD Ferranti. Mica è un obbligo scrivere di questo. Si possono scrivere tante altre belle cose, nella vita, oppure disegnare, cucinare, fare una passeggiata.
martedì 20 luglio 2010
VERSO IL CURVONE...
Certi giorni non sono come gli altri giorni, anche se ti sembra che tutto sommato non fai nulla di diverso dal solito. Ed in effetti non fai nulla di diverso. Intorno tutti continuano a dire le stesse cose, a parlare delle solite storie, a fare le stesse battute. C’è qualcosa di differente, ma non sono i discorsi e non sono le facce, sempre le solite; le dinamiche, sempre le stesse. Come le acque limacciose del fiume che vanno sempre nella stessa direzione. Cosa c’è allora che non torna? Sei tu che non torni. Sei tu che non torni perché dopo tante chiacchiere fatte, immaginate, sognate, sputate, finalmente ti pare di vedere qualcosa laggiù all’orizzonte: è un curvone, uno di quei tornanti che ti fanno cambiare passo e prospettive. Il curvone è lì che aspetta, è distante solo qualche centinaio di metri e qualche decina di giorni: trattieni il fiato, perché quando arriverai lì ti renderai conto che l’impennata è in discesa, e che i fiumi, se ci credi, possono anche andare al contrario.
venerdì 16 luglio 2010
Ordine dei Giornalisti della Toscana
L’Odg toscano sulle intercettazioni: gli emendamenti non bastano
Firenze - Dopo lo sciopero della scorsa settimana, che ha avuto una larga adesione anche in Toscana, e visto l’intervento del relatore indipendente dell’Onu, Frank La Rue, sulla libertà di espressione che ammonisce il governo italiano di ''abolire o modificare'' il progetto di legge sulle intercettazioni perché ''se adottato nella sua forma attuale può minare il godimento del diritto alla libertà di espressione in Italia', l'Ordine toscano torna sul tema.
Gli emendamenti al ddl sulle intercettazioni presentati in questi giorni dalla maggioranza non bastano: nel nuovo testo resta tutto intero il problema della forte compressione della libertà di informazione. Il permesso di sunteggiare le intercettazioni è un modo pericoloso e sbagliato di affrontare la questione e la riduzione delle sanzioni a carico degli editori non possono trovare d’accordo l’Ordine dei Giornalisti. Sovrapporre al controllo del direttore la supervisione della proprietà induce a una pericolosissima confusione dei ruoli, rompendo un principio cardine su cui si regge la nostra professione e che i giornalisti devono difendere ad ogni costo.
L’attenuazione delle misure sulle modalità di effettuazione delle intercettazioni e su altri aspetti del ddl, evidenziano ancora di più che il vero obiettivo di questo provvedimento confuso e pasticciato è mettere un bavaglio all’informazione.
Ordine dei Giornalisti della Toscana
giovedì 1 luglio 2010
COSI' NON VALE, SE MI PIAZZI IL MATTINALE
È incredibile, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Per almeno due motivi: per la diversificazione delle opinioni espresse, primo, e poi per il nome. Uno dal Popolo della Libertà si aspetterebbe un paio di cose. Tipo che sia un popolo e che coltivi la libertà come stella polare, soprattutto al proprio interno. E invece, cosa mi viene fuori?
Che esiste un foglio, una velina, un input, un'ordine, chiamiamolo come ci pare. Loro, con il loro tipico gusto retrò, lo hanno chiamato "Il Mattinale". Ne parla stamani Filippo Ceccarelli su repubblica.it, ed è una notizia. Perché quando esce allo scoperto qualcosa che si pensava fosse solo una specie di leggenda metropolitana, che invece si scopre essere più vera del vero, è giusto parlare di notizia.
Il Mattinale intercettat... Ops! volevo dire rinvenuto da Ceccarelli è una sorta di Bibbia quotidiana che Berlusconi manda e tramanda soprattutto a chi, tra i suoi, passerà il resto della sua giornata a parlare davanti alle telecamere. Avete presente, insomma, quei mantra ripetuti ossessivamente dai vari Cicchitto, Gasparri, Bondi, Bonaiuti e compagnia di merende? Io mi sono sempre chiesto se dietro ci fosse un ragionamento d'insieme, una strategia di comunicazione politica. Ovviamente sì, c'è.
Potremmo definirlo un vero e proprio ordine del giorno. Dove per "ordine" s'intende imposizione. E così: magistrati cattivi, stampa cattiva, partito dell'amore, lotta all'invidia, sinistra comunista e via via, tutti i refrain che allietano i nostri tg ben depurati da notizie e domande.
Ma perché fare domande quando ci sono già le risposte?
L'evoluzione tecnologica del Mattinale sarà probabilmente una chiavetta usb aggiornata ogni mattina con le frasi da dire e ridire fino all'ultima edizione del telegiornale.
In quale onorevole buco sarà infilata tale chiavetta per un corretto funzionamento, crediamo sarà una notizia che uscirà con uno dei prossimi Mattinali.