Il ddl comprime fortemente la libertà di informazione
L’Odg toscano sulle intercettazioni: gli emendamenti non bastano
Firenze - Dopo lo sciopero della scorsa settimana, che ha avuto una larga adesione anche in Toscana, e visto l’intervento del relatore indipendente dell’Onu, Frank La Rue, sulla libertà di espressione che ammonisce il governo italiano di ''abolire o modificare'' il progetto di legge sulle intercettazioni perché ''se adottato nella sua forma attuale può minare il godimento del diritto alla libertà di espressione in Italia', l'Ordine toscano torna sul tema.
Gli emendamenti al ddl sulle intercettazioni presentati in questi giorni dalla maggioranza non bastano: nel nuovo testo resta tutto intero il problema della forte compressione della libertà di informazione. Il permesso di sunteggiare le intercettazioni è un modo pericoloso e sbagliato di affrontare la questione e la riduzione delle sanzioni a carico degli editori non possono trovare d’accordo l’Ordine dei Giornalisti. Sovrapporre al controllo del direttore la supervisione della proprietà induce a una pericolosissima confusione dei ruoli, rompendo un principio cardine su cui si regge la nostra professione e che i giornalisti devono difendere ad ogni costo.
L’attenuazione delle misure sulle modalità di effettuazione delle intercettazioni e su altri aspetti del ddl, evidenziano ancora di più che il vero obiettivo di questo provvedimento confuso e pasticciato è mettere un bavaglio all’informazione.
Ordine dei Giornalisti della Toscana