giovedì 1 luglio 2010

COSI' NON VALE, SE MI PIAZZI IL MATTINALE


È incredibile, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Per almeno due motivi: per la diversificazione delle opinioni espresse, primo, e poi per il nome. Uno dal Popolo della Libertà si aspetterebbe un paio di cose. Tipo che sia un popolo e che coltivi la libertà come stella polare, soprattutto al proprio interno. E invece, cosa mi viene fuori?

Che esiste un foglio, una velina, un input, un'ordine, chiamiamolo come ci pare. Loro, con il loro tipico gusto retrò, lo hanno chiamato "Il Mattinale". Ne parla stamani Filippo Ceccarelli su repubblica.it, ed è una notizia. Perché quando esce allo scoperto qualcosa che si pensava fosse solo una specie di leggenda metropolitana, che invece si scopre essere più vera del vero, è giusto parlare di notizia.

Il Mattinale intercettat... Ops! volevo dire rinvenuto da Ceccarelli è una sorta di Bibbia quotidiana che Berlusconi manda e tramanda soprattutto a chi, tra i suoi, passerà il resto della sua giornata a parlare davanti alle telecamere. Avete presente, insomma, quei mantra ripetuti ossessivamente dai vari Cicchitto, Gasparri, Bondi, Bonaiuti e compagnia di merende? Io mi sono sempre chiesto se dietro ci fosse un ragionamento d'insieme, una strategia di comunicazione politica. Ovviamente sì, c'è.

Potremmo definirlo un vero e proprio ordine del giorno. Dove per "ordine" s'intende imposizione. E così: magistrati cattivi, stampa cattiva, partito dell'amore, lotta all'invidia, sinistra comunista e via via, tutti i refrain che allietano i nostri tg ben depurati da notizie e domande.

Ma perché fare domande quando ci sono già le risposte? 

L'evoluzione tecnologica del Mattinale sarà probabilmente una chiavetta usb aggiornata ogni mattina con le frasi da dire e ridire fino all'ultima edizione del telegiornale.

In quale onorevole buco sarà infilata tale chiavetta per un corretto funzionamento, crediamo sarà una notizia che uscirà con uno dei prossimi Mattinali.