martedì 20 luglio 2010

VERSO IL CURVONE...


Certi giorni non sono come gli altri giorni, anche se ti sembra che tutto sommato non fai nulla di diverso dal solito. Ed in effetti non fai nulla di diverso. Intorno tutti continuano a dire le stesse cose, a parlare delle solite storie, a fare le stesse battute. C’è qualcosa di differente, ma non sono i discorsi e non sono le facce, sempre le solite; le dinamiche, sempre le stesse. Come le acque limacciose del fiume che vanno sempre nella stessa direzione. Cosa c’è allora che non torna? Sei tu che non torni. Sei tu che non torni perché dopo tante chiacchiere fatte, immaginate, sognate, sputate, finalmente ti pare di vedere qualcosa laggiù all’orizzonte: è un curvone, uno di quei tornanti che ti fanno cambiare passo e prospettive. Il curvone è lì che aspetta, è distante solo qualche centinaio di metri e qualche decina di giorni: trattieni il fiato, perché quando arriverai lì ti renderai conto che l’impennata è in discesa, e che i fiumi, se ci credi, possono anche andare al contrario.