martedì 16 marzo 2010

LA MALA EDUCAZIONE


C’è una cosa che mi manda in bestia. O meglio, c’è una cosa che mi manda in bestia più delle altre cose che mi mandano in bestia.
Personalmente, ritengo di essere una persona piuttosto educata. Non mieloso, credo: però, mi piace essere gentile. Fosse solo per il fatto che oggi essere gentile è praticamente una mossa a sorpresa. Del tipo che dico “grazie” e “arrivederci”, che lascio il posto a sedere sui mezzi (una volta mi sono fatto Milano-Firenze sul Frecciarossa in piedi per far sedere una enorme signora di colore con due splendidi marmocchietti). Essere gentili, oggi, è qualcosa di rivoluzionario, di inaspettato.
Un altro modo di essere mediamente gentile, per non dire educato, è che quando mi mandano una mail in genere rispondo. Che c’entra: se mi scrive la mia fidanzata, qualche amico o un familiare, questo è un discorso banale. O quasi.
La domanda è: perché la gente non risponde alle mail?
Io, le persone che non rispondono alle mail, le odio.
Cosa cazzo ti ci vuole a fare un movimento impercettibile col ditino fatato sul mouse, ciccare su “rispondi”, schiacciare eroicamente una volta il tasto “O” e quello dopo “K”. Se poi si vuole esagerare quanto a stoicismo, un “RICEVUTO” sarebbe chiedere troppo?
Ti trovi così costretto, dopo qualche giorno, a scrivere nuovamente alla stessa persona, per chiedere se, almeno, abbia ricevuto oppure no la tua mail. C’è chi non risponde neppure a quella. Una gran parte di persone, invece, ti rispondo tutte piccate. “Certo che l’ho ricevuta”, dicono. Manco un punto esclamativo per alleggerire. Eh. E dimmelo subito, no?
Il problema è che la gente non si regola. Il problema è che se quella mail è quella che aspetti, non ti poni il problema della risposta che il tuo interlocutore vorrebbe, si aspetterebbe, necessiterebbe. Il mio è mio, il resto passa direttamente nella categoria “sticazzi”.
Io, per quello che mi riguarda, continuo a pensare che essere gentili sia la più grande dimostrazione di affetto nei confronti di se stessi. E, per quello che mi riguarda, io mi voglio discretamente bene. Così tanto bene che certi giorni mi scrivo delle mail da solo. E mi rispondo pure.