Chissà cosa direbbe, oggi. Chissà quali sarebbero le sue scandalose affermazioni. Quelle che ti fanno incazzare, subito, e che poi ti fanno pensare e alla fine dire che magari non aveva ragione al cento per cento, ma al novantacinque sì.
Chissà come avrebbe commentato, oggi, i telegiornali della sera, del pomeriggio, il flusso continuo di immagini e voci e foto che ci investe. Chissà, forse avrebbe continuato ad attaccare la televisione come mezzo di comunicazione antidemocratico. Oppure sarebbe andato dentro quelle immagini.
Chissà cosa avrebbe detto, oggi. Chissà se ancora una volta si sarebbe schierato dalla parte dei poliziotti e dei celerini, come fece a Valle Giulia.
Non si può sapere cosa avrebbe detto oggi, Pier Paolo Pasolini, guardando i ragazzi che si fanno picchiare in piazza. Sarebbe stato dalla parte del finanziere che impugna una pistola? No, non si può sapere da che parte sarebbe stato. Perché uno sguardo come il suo non si può imitare, non si può raggiungere. E' come quando si vive a valle e si pensa di sapere cosa ci sia in cima alla montagna. Noi siamo la valle, lui era la montagna. Quello che vediamo noi, al limite, è un po' di nebbia densa e cupa.
A Valle Giulia, disse, erano i celerini i figli dei proletari, non gli studenti. Per questo lui stava dalla parte dei celerini.
Ma oggi?
Quale sarebbe la tua parte, oggi, Pier Paolo Pasolini?
In piazza ci sono i figli di quelli che si picchiavano e che morivano a Valle Giulia.
Oggi tu saresti dalla parte dei ragazzi.
Ed anzi.
Oggi, forse, inneggeresti alla violenza contro questa Italia.
Oggi.
Oggi.