giovedì 13 novembre 2008

La fiera delle Verità


Sarà mai possibile che ognuno può dire tranquillamente tutto quello che gli pare, fregandosene completamente della verità e senza nessun timore di essere smentito da chicchessia?
Perché, ogni volta, per qualsiasi fatto e in qualsiasi occasione, esistono “molte verità”, ognuna piegata verso la parte di chi la dice?
Capita così di non badare più ai dati, prenderli per veri ogni volta che vengono snocciolati davanti a uno schermo tv mentre il più delle volte sono inesatti se non del tutto falsi; capita di non far più caso alle dichiarazioni smentite dopo un giorno, o agli assassini che non ammettono mai la propria colpa.
Chi è che dovrebbe “sancire” la verità, quella vera, e unica?
Probabilmente sarebbe compito, tra gli altri, di magistrati e giornalisti. Ma, purtroppo, i primi sono spesso screditati per comodo da chi viene condannato e cerca di rivestire, spesso riuscendoci, il ruolo di vittima. Ovviamente, vittima ingiustamente condannata, vittima di “accanimento”.
I giornalisti invece pensano da soli a screditarsi, assolvendo la deprimente funzione ora di microfono, ora di altoparlante. Sempre di supporto trattasi.
La maggior parte delle persone, in questo modo, si limita a credere a quella verità tra molte che più appaga i propri orientamenti, oppure a fregarsene direttamente di tutto.
Tutto questo, però, è profondamente triste. Una verità, almeno questa, che può essere serenamente condivisa da tutti.
O no?