Prosegue alla grande la Settimana del Buonumore, inaugurata ieri con riflessioni accurate intorno a ciò che succede sull'asse Bari-Roma.
La puntata di oggi verte sull'incommensurabile apporto del neodirettore del TG1, Augusto Minzolini.
Trovatosi al centro di un fuoco incrociato solo perché il suo telegiornale non ha MAI parlato di B&B, ossia Berlusconi&Battone, il Minzolo mi è stato convocato dal Garimberti, mentre anche Zavoli è uscito dal sarcofago per farfugliare qualche ammonimento generale che nessuno ha capito. Ma insomma, è già qualcosa.
Che il Telegiornale 1, martoriato da direzioni quantomeno imbarazzanti da anni, sia serenamente giudicabile come scandaloso, credo sia un punto sul quale tutti concordano; poi si pensa che per larga parte del popolo ignorante è l'unica fonte di informazione, e allora uno si mette a ridere che non ce la fa a smettere.
Quando non ce la fai proprio più e sei piegato in mezzo coi crampi allo stomaco, ecco che ripensi al fatto che TUTTA LA STAMPA E LE TRASMISSIONI TV D'INFORMAZIONE DEL MONDO parlano dell'inchiesta di Bari, mentre sulle tv italiane non c'è traccia, e allora proprio inizi a rotolarti in terra.
Pensi di stare per morire soffocato, ed ecco che, come un lampo, ti torna in mente a quando fu fatto fuori dalla Rai ENZO BIAGI, per "uso criminoso del servizio pubblico". E allora no, non ce la fai più. Basta, basta, non senti più le ganasce, basta, vi prego.
E ok, dai. Siamo un popolo ignorante ma simpatico, pensi.
E lo pensi perché ancora non sai che sta per arrivare il colpo di grazia, quello che ti stende.
Perché durante il Tg1 delle 20 di ieri è andato in scena ciò che non era mai successo.
I precedessori del Minzo, tranne mi pare il povero Mimun, si erano sempre sottratti dal comparire sui teleschermi. Forse per la vergogna, non si sa.
Che ti combina, invece, quel mattarello dell'Augusto, lo "squalo del retroscena"?
O non mi va in video per chiarire i motivi dell'oscuramento??!
Già questo potrebbe bastare per riformare i concetti di ironia e umorismo sui manuali di comicità di tutto il mondo. E invece no. Lo squalo del retroscena non si è fermato a una presenza fissa e muta: ha deciso di parlare, fornendo a tutti, ma proprio tutti, una lezione di come NON si fa giornalismo, soprattutto se inteso come servizio pubblico e quindi pagato, volenti o nolenti, da tutti.
Il Minzo chiarisce i motivi del suo "atteggiamento prudente" sui "chiacchericci e semplici ipotesi investigative" su una "storia piena di allusioni, testimoni più o meno attendibili e rancori personali", anche perché, dice, "abbiamo visto celebri mangiapreti vestire i panni di novelli Savonarola" in nome di "un improvviso moralismo" in questi mesi "in cui è stata messa sotto i riflettori la vita privata del premier".
Il testo dell'intervento pare una sceneggiatura scritta a quattro mani da Gasparri&Cicchitto, la nota coppia di umoristi che calca le scene ormai da decenni; peccato per l'assenza del tocco di classe poetico della Bondi Generation.
Verrebbero da fare alcune riflessioni un po' più serie, soprattutto per ciò che riguarda le nozioni di base del giornalismo. La declinazione dei fatti/notizie data dal direttore del Tg1 in merito a ciò che accade a Bari è semplicemente sbagliata.
Il mestiere del giornalista non è dare opinioni politiche sui fatti, ma scoprirli, verificarli e raccontarli. Minzolini parte da un presupposto politico, quindi non giornalistico. Un buon giornalista, ma anche uno cattivo, per dire ciò che ha detto Minzolini, dovrebbe verificare ciò che sostiene: solo chiacchericci? Solo gossip? Ok: prova che i testimoni dicono il falso, prova che i giudici sbagliano. Questo è il tuo mestiere. Non nascondere al pubblico. Questo è uso politico e "criminoso" dell'informazione. O almeno dovrebbe esserlo, se fossimo un paese normale, non un posto in cui l'uso criminoso dell'informazione è quello di chi fa informazione. Vero, Enzo?
In seconda battuta, è quantomeno ridicolo che un giornalista che ha fondato la sua carriera leccando il culo a Berlusconi si ponga come garante dell'oggettività. Ricordiamo che Minzolini, retroscenista de La Stampa, fu l'unico invitato nella villa ai Caraibi del premier, dal quale arrivò un articolo in cui il premier veniva descritto più o meno come il nonno di Gesù, il padre di Dio.
La "carriera" di Minzolini si è sviluppata SOLO su notizie non confermate, retroscena, fonti anonime. Quindi: ma cosa dice, il pelatone. Come si permette di insultarci.
Ultima nota di colore ed umorismo: tra l'ultimo amore della Sora Lella, il cane che salva il gatto, il torneino di pompini in spiaggia, le tendenze sessuali di Pecoraro Scanio, mode e tendenze della bassa Lunigiana, il tradimento della fidanzata dell'amico della sorella di Beckam, è proprio vero che fare gossip per un telegiornale sarebbe insulso.
Quindi, di sicuro oggi il Tg1 non punterà i riflettori sulla moglie di Mourinho che ha chiesto il divorzio. No no, di sicuro no, perché queste cose, alle persone, non si fanno.
"Questa è la linea editoriale del Tg1 che vi ho promesso, cari telespettatori, fin dal primo giorno. E che continuerò a garantirvi". L'ha promesso, Minzolini. Ai suoi telespettatori. A tutti e quattro. Ma uno dormiva e forse si è salvato.