lunedì 22 giugno 2009

SBALZI DI BUONUMORE


Ci sono motivi validi per cui le ultime vicende berlusconiane ci devono mettere di buonumore. Certo, ci sarà qualcuno che gioirà nell'osservare il caimano dibattersi e divincolarsi tra le maglie della rete in cui è finito. Lui, onnipotente, sfuggito nei secoli dei secoli ad ogni accusa, dalla mafia alla P2, dalle tangenti alle condanne, si trova in ginocchio. Nonostante il blackout totale dell'informazione (comunicazione?) televisiva, che ci avvicina in modo così ironico all'Iran di questi tempi.

Il primo motivo, e più valido, è che gli ultraortodossicristiani sono spariti. Ma dove sono? Quagliarello, dove sei? Eppure mica son passati secoli. Gli illuminati del precetto, della sacralità della vita e delle poltrone di Porta a Porta, non si trovano più. Mica secoli fa. Qualche mese è passato dalla crociata moralizzante prolife, contro il bruto Peppino Englaro.
Non si sa se siano in un angolino, con le mani in faccia, preda di vergogna e terrore di parlare, vedere, sentire. Ma non ci sono, dove sono? Non ci sono. E questo, è certo, crea in noi un qualche ottimismo.


Un altro motivo di allegria, pur moderata, sono gli editoriali di Libero e de Il Giornale. La linea di difesa del capo è questa: embé?
Le argomentazioni più o meno finiscono qua.
Anche perché, il buonumore cresce in modo direttamente proporzionale ai tentativi di disculpe del sovrano. Un certo Santambrogio su Libero argomenta che il 6% degli italiani è sessodipendente, che l'industria dei sextoys è in costante crescita. Quindi, ma che vogliono tutti dal Berlusca? E giù di precetto: chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Qualcuno informi Santambrogio che quella roba lì, tecnicamente, è roba seria. Non un frasario, non un brevario.

Dice: son tutti così. Fedifraghi, burloni, mezzimafiosi, arrivisti, senza scrupoli, mignottari, corrotti. Gli italiani son tutti così, e il Silvio, essendo un vero italiano der popolo, non si discosta. Infatti, è un caso se c'è lui a capo del governo, ma ci poteva essere chiunque altro. Il popolo dà, il popolo toglie. Semmai la colpa, indovinate di chi è? Della sinistra. Ovvio.

E poi, gli aneddoti, gli aneddoti! Il Silvio con la maiala di turno, le dice di aspettarlo nel "letto grande", il Ghedini infamato da tutti per il termine "utilizzatore finale" e misteriosamente sparito dai teleschermi, i fidi sgherri di cui non si ha notizia, Chirac e Silvio in tour tra i bidet della villa, presidenti e capi di stato a pisello all'aria in mezzo a donne vagamente trash, scenette di matrimoni e slave vestite da babbe nataline... Da morì dal ridere!

Non fosse per questi pallosissimi giornalisti complottardi al soldo degli USA e del loro presidente neocomunista che però avrebbe architettato tutto perché Silvio è amico dei russi che non sono più comunisti ma, seguendo il nostro esempio, si dedicano con successo all'instaurazione di una sana e salda mafiocrazia...
Questi bolscevichi che si permettono addirittura di criticare un eletto dal popolo, che insinuano che non sia solo questione di utilizzazione finale di corpi di sesso femminile, bensì che dietro ci siano mazzette e appalti, perfino polverine bianche varie... Stanno rischiando di rovinare tutto, vogliono proprio toglierci ogni divertimento!

Se la storia rimane sui binari della gnocca, il Berlusca è destinato a cadere con tutto il suo impero. Se invece tutto questo casino diventerà "serio", si parlerà di mazzette, appalti truccati, mafia, allora finirà nel mucchio insieme a tutte le altre cose serie. Evidentemente, in questo paese alla rovescia, le cose sono destinate ad andare così.
Chissà: se anche Andreotti, anziché fare quello che ha fatto, anziché baciare con la lingua Totò Riina, avesse elargito leccate a qualcuna di queste "escort" (oggi anche il termine "maiala" è così demodè!), forse, e dico forse, le cose sarebbero andate diversamente.

Il Berlusca si è trasformato in questi giorni in un unico, gigantesco tendine d'Achille. Oddio, gigantesco magari no. Un metro e sessantacinque coi tacchi. Ma la tragedia, o la tragicomica, è che meno dei Quagliarelli vari si sentono i sinistri. Ora che c'è da scagliare la freccia decisiva, ora che c'è da disarcionare il cavaliere, ora che la spallata è seria: sinistri, dove siete?

Al solito, gli unici che martellano in modo serio e continuo sono i dipietristi. Prova inconfutabile di questo è la totale scomparsa di Di Pietro & C. dagli schermi e pure dai giornali.
Chiudo questa filippica con un amarcord: quel "Giornale" che oggi si stupisce del clamore e inveisce contro chi non si dà limiti ed entra nella vita privata delle persone, sapete? Andate a rileggere ciò che venne scritto quando Sircana (Sircana, lo sconosciuto) fu beccato a trans, ma soprattutto quando furono pubblicate foto di Di Pietro che baciava una (foto ritoccate per dare del torbido che non esisteva)... E adesso scusatemi, vado a vomitare dal ridere. E non solo.