domenica 5 aprile 2009

Frustrazione politica domenicale




Credo che quando tutto questo sarà finito, quando il Cavaliere sarà finalmente morto e noi tutti ci potremo svegliare e tornare a essere persone quasi normali, credo che quando questo avverrà ci guarderemo indietro e ci chiederemo come cazzo abbiamo fatto a farci fregare per tutti questi anni da un uomo così patetico.

Perché se la stampa in Italia facesse il suo mestiere, questa parola, questo aggettivo, questa connotazione dovrebbe essere quasi quotidiana, costante: patetico.

Un piccolo uomo, imbarazzante anche solo alla vista, non considerato da nessuno negli incontri internazionali che narra le sue leggende ai suoi sudditi ignoranti, che veleggia tra figure di merda che ci lanciano sul panorama mondiale come una sorta di pagliacci e poi minaccia i giornalisti perché "enfatizzano"; un uomo che si fa fotografare con la gente che conta, come facevo io da piccino con Antognoni o Piero Pelù.

I giornali di ogni altro paese del mondo raccontano in modo imparziale, anglosassone, quello che i propri inviati e cronisti vedono: che Berlusconi è un patetico giullare che non conta nulla, e si chiedono come può essere possibile che noi italiani si sia così coglioni.

Infatti. Ma com'è possibile?

Un uomo patetico al comando per anni e anni, con l'appoggio della mafia e della P2 e il controllo dell'informazione, che ha ridicolizzato e isolato ogni suo oppositore; che mentre la Sinistra non esiste vive infondendo paure di derive comuniste; che ha ricevuto l'applauso di milioni di persone con il borsello sempre più vuoto e la pancia sempre meno piena. Ma com'è possibile?

Da simil-uomini del genere ci si libera solo in un modo: con la morte. La speranza è che la Nera Signora giunga in fretta, più in fretta di quanto ci impegneremmo noi a renderci conto di ciò che stiamo combinando a noi stessi.


*Aggiornamento*
Dopo aver sentito Fede muovere critiche ai giornalisti
per una discutibile deontologia, perché mossi, dice, da ideologia,
non resta che sperare che la Nera Signora passi pure da quelle parti.